domenica 11 febbraio 2007

Intervista a Pastorello

Il 24 Settembre alla galleria è stata inaugurata la mostra di Pastorello, artista sardo che propone una pittura all’apparenza molto semplice, ma che presenta in realtà un’analisi approfondita, che nasce da una poetica complessa, un lavoro raffinato e minuzioso, che, guardando ai grandi maestri del passato, entra prepotentemente nella contemporaneità.
Questa è l'intervista che gli ho fatto per l'occasione.

Sulla pittura è stato detto tutto ormai, che è morta, che è risorta, mutata, reinventata etc. qual'è il tuo rapporto con essa?
La pittura è un fantasma, un' immagine senza corpo. Per me è la sostanza che più si avvicina a quella dei sogni,che possiede la forza di una entità viva e cosciente e dà potenza all'immaginario dell'uomo. La mia è una grande passione ma è l'arte che mi interessa,la pittura,come l'artista,rimane pur sempre un mezzo.

Il tempo e il luogo quanta importanza ha nel tuo lavoro?
Quella che ha per tutti gli esseri viventi e le cose che esistono in questa deformazione spazio-temporale. A me affascina la staticità, l'immobilità nel "tutto è compiuto".

Hai affermato che un artista che si interessa di se stesso non produce nulla,qual'è il punto di partenza nel tuo lavoro?
No, può produrre grandi cose, forse, però in un artista mi interessa più quello che gli appartiene come umanità che per il suo quotidiano. Aggiungerei che il quotidiano di alcuni è molto interessante. Quando le "idee" degli uomini si incontrano possono moltiplicare il loro potenziale immaginifico. Siamo gli altri,anzi l'altro.

Ti faresti soccorrere da uno dei tuoi super eroi?
Mi hanno già soccorso più di una volta.

Cosa ci dovremmo aspettare per la mostra alla Galleria Marconi?
Niente

Cosa pensi quando ti scopri nudo?
Non lo so.

Le foto dei quadri di Pastorello sono state fatte da Marco Biancucci

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